martedì 9 settembre 2014

La Vecia Ferovia

L’avevamo già tentata qualche anno fa, ma allenamento e assenza di tracciato gpx ci avevano fermato ad un bivio…andiamo di qui, no di la….sono stanca….
E siamo tornati alla base in quel di Egna…
Quest’anno Flora è partita decisa e allenata.
Bici nuova da onorare, non si può non fare questa simpatica salita.
Ho provveduto a scaricare per bene il tracciato (meglio i tracciati) e, sistemato il “camperone” ( e anche noi) in un bel campeggio/Hotel di Auer, di buon ora siamo partiti alla conquista del mitico tracciato. Dopo qualche chilometro di pista ciclabile fra i meleti iniziamo
la salita verso Montagna.
Purtroppo il tracciato ci porta a percorrere qualche km di strada asfaltata di discreto traffico.  La cosa mi infastidisce non poco, non sono più abituato a sentirmi le macchine sfrecciare a pochi cm dal mio manubrio. Osservando bene il tracciato sul navigatore vedo un bel taglio che sega in due un tornante proprio prima di Pinzano. Lo imbocco deciso. La strada si impenna secca e devo velocemente inserire rapporti più corti. Mi giro e vedo Flora che spinge imperterrita sui pedali senza stramaledirmi (anche a lei da fastidio il traffico). Il taglio ci porta dritto in centro a Pinzano. Ci impressiona una chiesa davvero bella. Non ci corre dietro nessuno, la giornata è bella, il tempo lo abbiamo….andiamo a visitare.  Begli affreschi di fianco all’ingresso e dentro
…ma la cosa davvero meravigliosa è una pala d’altare in legno.
Resto in contemplazione qualche minuto. Una signora che stava sistemando la chiesa aspetta pazientemente i “miei tempi” prima di chiudere la porta…mi accorgo appena in tempo di aver dimenticato il casco…torno di volata prima che la signora se ne vada….Fiuuu…
Abbiamo perso un quarto d’ora ma ne valeva veramente la pena…
Riprendiamo la nostra via fino alle porte di Montagna, dove inizia il percorso vero e proprio della Vecia Ferovia..
Ora il percorso sale con pendenza lieve e costante sul vecchio tracciato ferroviario dove si vedono bene i resti dell’antico passato. Ponti e gallerie accompagnano le nostre pedalate tranquille
. Anche se con poca fatica saliamo costantemente con lo sguardo che corre sulla vallata dell’Adige sottostante. Vediamo il traffico autostradale…ma non ci giunge nessun rumore con nostra grande soddisfazione.
Transitiamo in una galleria che si illumina al nostro passaggio…gran bella sensazione.
Pedalando nel bosco scorgiamo un bel castello…ma non riusciamo a vederlo per bene, appare e scompare dalla nostra vista come un miraggio. Quando ci sembra di averlo raggiunto…scompare e si allontana…. Pazienza. Ora lasciamo per un po’ il tracciato ferroviario e proseguiamo per ripida stradina fra i vigneti ben esposti al sole. L’altr’anno ci eravamo fermati da queste parti… Ora con il tracciato gpx non abbiamo dubbi sul percorso e in breve ci ritroviamo sull’antica strada ferrata. Con un po’ di apprensione attraversiamo una galleria completamente buia (c’era modo di Bypassarla ma…a noi è piaciuta l’idea di percorrerla) che serve da ricovero a mezzi agricoli.
Pedaliamo pedaliamo, ma avanziamo poco. Apparentemente non si fa quota…

Costeggiamo la strada che sale verso Cavalese, non vediamo le auto ed i camions ma ne sentiamo il rumore in lontananza. Quando scorgo le indicazioni per “la Pausa” riesco a raffigurarmi il “dove siamo”. Molti anni fa ho trascorso qualche vacanza invernale in quel di Trodena e questi luoghi mi sono familiari (almeno di nome).
Dopo la Pausa si arriva a Fontanefredde, e S.Lugano non è distante. Quando attraversiamo la strada che mena a Trodena per proseguire lungo il tracciato ferroviario ci si presenta davanti una scenetta d’altri tempi. Un cavallo ha perso un ferro, quindi un maniscalco di “pronto intervento” sta provvedendo a riferrare la zampa. Non abbiamo mai visto l’operazione di ferratura di un cavallo e quindi ci fermiamo a curiosare. Ne approfittiamo per fare quattro chiacchiere, con cavaliere e maniscalco (col cavallo no…non ancora…ma ci stiamo attrezzando).

Poi ripartiamo alla volta di S.Lugano. Ricordo che venivo a fare sci da fondo sulla pista ricavata per buona parte sul tracciato che ora stiamo percorrendo con la mtb. Arriviamo molto velocemente e nel cuore dell’ora di pranzo. Dobbiamo decidere il da farsi. Dobbiamo decidere se proseguire fino a Molina di Fiemme o salire a Trodena e rientrare. Conviene decidere a pancia piena. Ci fermiamo in un ristorantino sulla strada per farci fare un panino e bere una birretta e un buon caffè.
Chiedendo un panino e una birra, prendiamo in contropiede la padrona del ristorante….
Dopo un attimo di apparente smarrimento la signora mormora qualcosa alla barista, ci chiede di aspettare un attimo ed esce….Dopo un po’ riappare con un grosso fagotto….e poco dopo eccoci recapitati due ottimi panini. Probabilmente avevano finito il pane…cosicchè l’ostessa si è precipitata a comperarlo al forno (che era chiuso).
Ristorati riprendiamo la via…verso Trodena.    
Durante l’avvicinamento a S.Lugano, Flora aveva visto dei cartelli segnaletici di sentieri che indicavano la via per Trodena.
Perché, allora, andar per strada? Suvvia, orsù, abbiamo o non abbiamo noi delle mtb?
Guardo verso la montagna in direzione di Trodena…deglutisco, e faccio notare all’indomita sposa che la salita la mi par dureta…
In effetti poco dopo incrociamo il sentiero sopraccitato….e come da previsione esso si inerpica ripido su per il monte…
Nonostante la volontà di andar per sentiero, ci par troppo tosto salire per quella via.
Il navigatore mi indica diversi sentieri possibili, ma da qui a sapere qual’è quello buono ce ne passa.
Quasi rassegnati a tornare sulla strada ripercorriamo a ritroso il percorso della Vecia Ferovia.
Dopo pochissimo una bella carraia parte decisa in direzione consona alle nostre idee…
Ma non ci sono indicazioni segnaletiche che ci confortino….ma sul mio navigatore vedo una traccia…
Che facciamo?
Minacciosi nuvoloni iniziano ad addensarsi sopra le nostre teste…
Tuttosommato Trodena è poco più in là, sono pochi km…
Proviamo…mal che vada spingiamo un po’ o torniamo indietro…
Iniziamo a pedalare (ovviamente in salita) seguendo la traccia sul navigatore. Ovviamente troviamo parecchi bivi…cerchiamo di seguire la traccia che aggira la montagna…
Pedala pedala arriviamo ad un punto morto. Un bel quadrivio davanti a noi….e segnaletiche di luoghi a noi completamente sconosciuti. Notiamo un anziano boscaiolo che traffica fra la legna poco più in la. Come mi ha insegnato l’amico Luca….bisogna chiedere…
E chiedo…
L’uomo assai gentile ci indica la via migliore…
La via migliore è assai mal messa e assai ripida. Ride, il nostro amico, guardando la mia espressione, e ci rassicura dicendo che il sentiero è brutto per 300-400 mt poi torna ben pedalabile.
Ci fidiamo e, memori degli insegnamenti di Matteo e PG, iniziamo un bel portage.
Fatico ma mi diverto…
Flora fatica di più e si diverte di meno.

Fortunatamente i metri di portage sono meno di quelli indicati dal boscaiolo.
Riprendiamo a pedalare lungo un sentiero che si allarga e diventa strada bianca comoda….
Passiamo in fianco ad un piccolo abitato e finalmente troviamo le indicazioni per Trodena.
Siamo saliti ben più in alto del paesello che ora vediamo sotto di noi. Con veloce discesa arriviamo ben presto nel piccolo centro. Quanti ricordi sfrecciano per la  mia mente….i miei primi passi in montagna in un inverno di quasi trent’anni fa….con Carlino piccolino….l’abergo dove avevamo soggiornato….
Flora parte veloce alla volta dell’ufficio turistico….

Una veloce visita, raccogliamo le info necessarie e poi….Flora mi parte dalla parte sbagliata.
Cioè, la via era giusta, ma saremmo scesi per via esclusivamente asfaltata.
Dopo un duro giro del paese, iniziamo a scendere verso il tracciato della vecia ferovia, che volevo percorrere a ritroso….
Appena fuori Trodena un sentierello nel prato ci indica la strada per “la Pausa”. Ci infiliamo solerti e veloci. Ovviamente perdiamo subito la traccia e ci ritroviamo nel mezzo di un bel prato ad erba alta.
Un per fortuna, un po’ per “naso” ritroviamo la via giusta e scendiamo in bel bosco con tracciato vario e anche moderatamente tecnico. Comincio a divertirmi…

In un batter d’occhio siamo sopra la Pausa sul tracciato giusto. La carraia scende veloce e mi lascio trasportare in velocità dalla bici che si diverte. Non vedo Flora dietro di me…mi fermo…e dopo un attimo mi arriva la telefonata…tra un insulto e l’altro Flora mi dice che ho sbagliato strada e che devo rientrare. Obbedisco!
Rientrato velocemente sul tracciato originale raggiungo la moglie e pedaliamo allegramente sulla bella strada che è il tracciato della Vecia Ferovia. Poi un cartello che indica “Montagna” attrae la nostra attenzione. E’ una scorciatoia….
E ci buttiamo a seguirlo. Scendiamo nel bosco sul sentiero assai divertente tagliando decisamente i tornanti della lenta strada ferrata.

Com’è, come non è…ad un certo momento Flora ed io ci perdiamo di vista. Io faccio un taglio nel bosco, convinto di riprenderla appena sotto…invece mi ritrovo in un attimo nel centro di Montagna.
Aspetto un po’…aspetto un po’…non si vede arrivare la moglie…Già sento i giusti improperi..
Mi attacco al telefono. Dopo un po’ risponde. Non è troppo arrabbiata. E’ appena fuori paese…
Ci troviamo davanti alla grande fontana.
Ora si tratta di tornare al campeggio…Non seguiamo la via di salita, ma decidiamo di fidarci dei cartelli escursionistici che indicano “AUER”.
Ci infiliamo decisi e il sentiero che percorriamo è decisamente bello, e nemmeno banale. Scendi scendi scendi ci ritroviamo in un bel parco sopra Auer.
Così a caso seguiamo un tracciola nel parco assai divertente. Ci ricorda tanto il parco dello Stirone…
Dopo un po’ mi vien da pensare che ci stiamo spingendo un po’ troppo in la….
In effetti emergiamo dal parco assai fuori Auer. Non vogliamo tornare lungo la statale. Di la dal frutteto c’è la ciclabile. Ci infiliamo quatti quatti nel frutteto, e stando attenti a non far danni “emergiamo” dall’altra parte sulla ciclabile, fra gli sguardi strani dei frequentatori.
Rientriamo rapidamente alla base….

Riponiamo le bici sul camper
e…cosa meglio di un buon bagno in piscina?
E ce lo concediamo.

L’ultimo atto di una bella giornata: visita in macelleria e acquisto di splendide bistecche da fare alla piastra….  

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